domenica 8 gennaio 2012

Qnm > Amore Tradimento, Facebook causa sempre più divorzi



Facebook tradimento
Le continue ricerche che prendono di mira i social network e Facebook in particolare ci fanno sembrare il mondo di Internet come un pericolo costante. A rischio non solo la nostra identità o i nostri dati sensibili, ma anche la vita di coppia. Toni catastrofisti a parte, pare proprio che la coppia scoppi sempre più a causa del tradimento su Facebook.
Nel caso delle relazioni di coppia il vero grande imputato è proprio il social network ideato da Mark Zuckerberg, visto che gli altri (come Twitter) non hanno rilievo statistico in merito. A confermare il trend è una ricerca condotta dal sito Divorce Online secondo cui un divorzio su tre è dovuto proprio a Facebook, cifra in netto aumento rispetto ai dati del 2009.
Sembrano passati secoli, eppure nel 2009 le cifre parlavano di un divorzio su cinque causato dal social network. Il campione di 5mila intervistati, scelti tra coloro che avevano appena richiesto il divorzio, fa emergere come nel 33% dei casi Facebook venga citato come una delle cause, se non la causa scatenante.
ùCosa avrà mai di tanto diabolico il sito da causare la rottura di sempre più coppie? Ovviamente ancora una volta non è lo strumento in sé a provocare danni, ma l’uso che se ne fa. Secondo gli autori della ricerca Facebook è diventato il mezzo primario di comunicazione ed è quindi il posto più facile dove trovare un/una partner per un’avventura extraconiugale.
Sia che si tratti di avventure virtuali oppure di tradimenti consumati dal vivo dopo una caccia alla foto di profilo, il fatto che si passi gran parte della giornata online facilita l’istinto fedifrago. Bisogna stare comunque molto attenti perché i tradimenti su Facebook possono essere un’aggravante nella causa di separazione, visto che in tribunale si sta iniziando a usare i post in bacheca come fonte di prova.
Anche se la ricerca in questione è stata realizzata in Gran Bretagna, in Italia abbiamo poco da gioire. In fondo siamo proprio noi ad avere i dati più alti per quanto riguarda le ore passate sui social network, e quindi siamo più esposti alla tentazione. A confermarlo arriva anche Gian Ettore Gassani, presidente nazionale dell’Associazione degli avvocati matrimonialisti italiani.
Secondo i dati AMI “nel nostro Paese almeno il 20% delle crisi coniugali che arrivano in Tribunale sono causate da Facebook (80% del totale) e da Twitter (20%). Le infedeltà riguardano coppie di tutte le età, anche quelle sposate da trent’anni e più. Facebook è virtuale solo all’inizio del rapporto, ma è poi occasione di incontri veri e propri”. Il 70% si limita poi alle scappatelle mentre un importante 30% instaura storie durature e parallele.

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