martedì 31 gennaio 2012

L’Importanza dell’Acqua per il nostro Benessere




da (http://animeradianti.com/)
Spesso nella fretta della vita quotidiana ci lasciamo prendere più da uno o dall’altro aspetto lasciandone sempre fuori qualcuno e quindi finiamo per non guardare le cose da una giusta prospettiva o da un punto di vista olistico se vogliamo.
Il benessere e’ sempre a portata di mano se lo scegliamo e a volte bastano solo pochi semplici cambiamenti alla nostra ipnotica routine per poterlo ottenere. Si sa che le soluzioni più semplici e scontate spesso vengono scartate e sottovalutate, non ci si rassegna che le cose possano essere semplici come bere un bicchiere d’acqua!
Oggi voglio proprio parlare del potere dietro al semplice bere un bicchier d’acqua, dato che spesso non ci rendiamo conto quanto l’acqua e l’idratazione del corpo possano influire sul nostro umore, sul nostro benessere e sulla capacita di focalizzare bene i pensieri.
Ho scoperto ad esempio che alcuni sintomi di disidratazione possono essere: oltre che alla sete, fiacchezza, debolezza, astenia, vertigini, palpitazioni e ansia.
Iniziamo allora il nostro viaggio alla scoperta dell’acqua e per chi queste cose le sapesse già credo sarà piacevole e confortante ricordarle.
Vorrei riportarvi a proposito dell’importanza dell’acqua parti di un interessante articolo intitolato Idratazione e Disidratazione
La funzione dell’acqua per il corpo
L’acqua rappresenta il 40-65% del peso corporeo ed è il costituente principale del protoplasma intracellulare. Nell’acqua avvengono, dunque, tutte le reazioni dei processi metabolici cellulari (gli scambi tra cellule e sangue). Essa non solo è un elemento della costituzione del sangue e del tessuto connettivo, ma è anche coinvolta nei processi generali di omeostasi dell’organismo, dei liquidi circolanti e tissutali e della termoregolazione. Un’altra funzione essenziale dell’acqua nel nostro corpo è di essere il mezzo attraverso cui vengono eliminati i cataboliti, cioè i prodotti di rifiuto del nostro metabolismo, per via urinaria, rettale, gastrointestinale e termoregolatoria (polmoni e cute).
Eliminiamo giornalmente circa 150 cc di acqua attraverso le urine, da 500 a 3000 cc attraverso le feci, da 500 a 700 cc attraverso i polmoni, 200 cc con la traspirazione cutanea, per un totale di circa 4000 cc al giorno di perdita obbligata.
È dunque fondamentale il mantenimento di una composizione costante dei liquidi organici.
Un difetto di idratazione può essere evidenziato da diversi segni di disagio: cattiva digestione, gonfiore bevendo, ritenzione idrica, problemi intestinali in risposta all’assunzione d’acqua, stipsi, candidasi o disbiosi intestinali, pelle arida, poco elastica, irritabilità, stanchezza mentale e/o fisica, eccessiva sete, anche solo in particolari momenti del giorno e assente in altri. Anche il rifiuto a bere, o espressioni tipo: “Non ho mai sete“, oppure “L’acqua da sola non mi piace“, può essere un sintomo di cattiva distribuzione idrica nel corpo, spesso indotta da cattive abitudini nutrizionali. Imparando a bere, in realtà, l’organismo impara a sapere quando assumere acqua, senza dover arrivare al segnale limite della “sete”. Chi non ha mai voglia di acqua spesso ha accumulato un tale carico tossinico nell’organismo, che ottunde la sensibilità sui livelli di disidratazione. Talvolta, invece, il problema è a carico dei processi di informazione del biocomputer somatico: vi sono casi in cui non viene percepito il bisogno, casi in cui l’acqua non viene assimilata e altri in cui viene malamente distribuita.
Disidratazione e performance
In effetti, quando avvertiamo lo stimolo della sete, è segno che siamo già sotto stress e il corpo lancia i suoi segnali d’allarme. Quando siamo disidratati il sangue, che è formato per l’83% di acqua, diventa vischioso, rendendo difficoltosa la circolazione, soprattutto a livello cerebrale. L’immediata conseguenza è una diminuzione dell’ossigenazione cellulare, con effetti che tutti conoscono: anche in condizioni non di particolare stress fisico, si nota il rallentamento delle funzioni cerebrali a scapito di concentrazione e attenzione, oltre a un progressivo diffuso senso di anergia muscolare. A causa, infatti, della riduzione di ossigeno nel sangue, anche i muscoli tendono a contrarsi. A una riduzione del 4% di acqua nell’organismo, corrisponde, infatti, uno scadimento del 20-30% della prestazione. L’assunzione giornaliera di acqua, deve essere calcolata sulla base di 15-25 gr. per Kg. di peso corporeo, a seconda del contesto ambientale e climatico. Questa tuttavia è la quantità standard in condizioni fisiche ottimali e senza particolari attività fisiche o psichiche. In condizioni di stress o di attività fisica, bisogna aumentare la dose.
L’acqua deve essere pura, ossia non sono da considerare parte della dose giornaliera, bibite, tè, infusi o altro e biocompatibile (sul significato di biocompatibilità ci ritorneremo nel prossimo numero). Deve inoltre venir consumata a piccole dosi distribuite durante il corso della giornata e lontano dai pasti. Imparando a bere, l’organismo è in grado di percepire quando assumere acqua, senza dover arrivare al segnale limite della “sete” e tende automaticamente a evitare anche di bere durante i pasti, il che provocherebbe solo appesantimento della digestione, poiché già sufficientemente idratato in precedenza.
Le caratteristiche bio-compatibili dell’acqua
L’acqua è una fonte di nutrimento cellulare essenziale per l’organismo, poiché composto in massima parte d’acqua, nonché un fondamentale strumento di pulizia tossinica. Ne consegue che debbano essere valutate specifiche caratteristiche biochimiche delle acque, soprattutto quando il consumo giornaliero è nelle dosi suggerite nel numero precedente; questo per evitare, ovviamente, che elementi intrinseci a specifici tipi d’acqua non abbiano a loro volta un effetto inquinante per l’organismo. Talvolta il corpo non riesce a sfruttare i benefici dell’idratazione, non tanto a causa della quantità, quanto della qualità dell’acqua.
Anche le acque cosiddette “minerali”, infatti, non sono biocompatibili per il semplice fatto che i minerali in essa disciolti, poiché non metabolizzati precedentemente da sostanze vegetali, non possono essere assimilati dall’organismo umano e di conseguenza non fanno che sovraccaricare i reni nella loro funzione di filtro. I precipitati salini di un filtraggio sanguigno non ottimale a carico del rene contribuiscono ai processi di calcificazione dell’organismo. Per questa ragione non ha alcun senso assumere acqua “minerale” in ambito atletico per rimineralizzarsi e tantomeno darla ai bambini per aiutarli a crescere.
In ogni caso, se la biocompatibilità è ridotta, evidentemente, l’acqua non può essere assunta a dosi significative per ottimizzare il processo d’idratazione. Bisogna infine ricordarsi che una corretta idratazione prevede il ricambio idrico, perciò sono favorevoli le acque ipotoniche per il loro effetto diuretico. Più forte è l’ipotonicità e più la diuresi è favorita non solo a livello vescicale (riduzione di fenomeni flogistici a carico delle vie urinarie), ma anche per la relativa prevenzione della calcolosi renale grazie a una minimizzazione dei precipitati salini (effetto catalitico).
In tutto il territorio nazionale che pure è assai ricco di fonti acquifere, le acque biocompatibili si riducono ad una decina di tipi, per la maggior parte non reperibili nei comuni circuiti commerciali di massa, ma solo in ambiti selezionati di mercato: negozi d’alimenti biologici o vendita diretta a domicilio. I parametri chimici di biocompatibilità che accomunano questa serie minima d’acque si possono ridurre principalmente a:
RESIDUO FISSO a 180°: < 50 mg (tendenzialmente leggera) PH: da 6 a 6,8 (tendenzialmente acida) Assenza di nitriti, fosfati, ammoniaca (tendenzialmente pura) Ipotonica, ma più genericamente oligominerale o “minimamente mineralizzata” (denominazione ministeriale)
L’acqua deve essere oligominerale, tendenzialmente pura (un’acqua totalmente pura come l’acqua distillata è intollerabile per l’organismo se non a piccolissime dosi) e tendenzialmente acida. Un’altra possibilità di ottenere una corretta idratazione sfruttando l’acqua domestica è quella di purificarla mediante appositi sistemi ad osmosi inversa.
Aumentare il consumo di acqua
Il consiglio di fondo è quindi quello di aumentare il consumo di acqua e di migliorarne la qualità, utilizzando acque con particolari caratteristiche di biocompatibilità, al fine di favorire l’organismo nel liberarsi dalle sostanze tossiche senza essere sovraccaricato dall’acqua stessa. Tuttavia non è frequente né l’abitudine a bere significative quantità di acqua fuori pasto, né l’attenzione alla qualità stessa dell’acqua. Vi sono persone che lamentano di non tollerare l’acqua bevuta fuori pasto, di trovarla pesante, poco digeribile, di non avere mai lo stimolo della sete e alle volte avvertono un vero e proprio rifiuto a bere. Quando lo stimolo della sete si fa sentire, in realtà è ormai troppo tardi poichè il corpo è già in fase di allarme, siamo ormai già disidratati. Vi sono anche sportivi che rispetto al grande dispendio idrico dovuto all’attività fisica, non riescono comunque a bere una quantità di acqua sufficiente per colmare la carenza.
La sensibilità alla necessità del corpo di mantenere una giusta idratazione non corrisponde all’arsura o alla sete, come quella per esempio, che subentra dopo uno stato di eccessiva sudorazione o sovraffaticamento fisico che ha bruciato le riserve. La sensibilità all’acqua è un’esperienza fisiologica del corpo: quando viene a mancare è perché sono subentrati meccanismi di desensibilizzazione e si rende necessario un lento lavoro di recupero.
E’ fondamentale bere con moderazione e poco alla volta poichè il tempo di assorbimento dell’acqua da parte dell’intestino è di circa 25 ml al minuto. Questo significa che non ha senso bere mezzo litro d’acqua, o poco meno, tutto in una volta perché quello che otterremmo è solo una fastidiosissima dilatazione dello stomaco. E’ vero che più lo stomaco è dilatato e più velocemente l’acqua defluisce nell’intestino, ma visti i tempi di assorbimento, tanto vale razionarla bevendo poco e spesso. Un’idea potrebbe essere quella di bere un bicchiere d’acqua ogni ora: è un modo per prendere un impegno con se stessi, un vero e proprio “appuntamento” con la salute.
Questo potrebbe aiutare a riattivare l’abitudine a bere acqua e una volta ristabilito l’equilibrio idrico del corpo, bere acqua, diventerà un’esigenza naturale.
L’errata abitudine del bere si nota in persone che quotidianamente bevono i loro due litri di acqua solo nelle ore notturne e durante il giorno “non hanno mai sete”. Altre giustificazioni che adducono sono: di non aver mai tempo, di dimenticarsene o di trovare l’acqua pesante da digerire. Altre persone invece il litro e mezzo giornaliero lo bevono durante i due pasti principali: questa è comunque un’abitudine errata poichè l’acqua in questo caso va a diluire i succhi gastrici secreti dallo Stomaco per l’attività digestiva. Ne deriva un rallentamento del processo digestivo, un appesantimento della funzionalità digestiva stessa con fenomeni di gonfiore addominale che si potranno evitare bevendo l’acqua tra un pasto e l’altro.
Nel caso in cui l’acqua però dovesse dare la fastidiosa sensazione di pesantezza digestiva, possiamo consigliare di assumerla o con un’aggiunta di succo di limone, o con l’aggiunta di un cucchiaio di aceto di mele biologico per litro d’acqua. Questi due alimenti acidificano leggermente l’acqua, rendendola così più simile all’ambiente acido dello stomaco, e quindi più digeribile. L’obiettivo è quindi quello di riattivare il processo d’idratazione dell’organismo e per facilitare ciò, non dobbiamo dimenticare quanto sia importante stimolare la funzionalità degli organi emuntori del nostro corpo. La loro proprietà è quella di canalizzare ed espellere dal corpo le sostanze tossiche derivate da errori alimentari, dall’inquinamento dell’ambiente e degli alimenti stessi, dai farmaci, dallo stress, dai ritmi biologici alterati, ecc..”

Donne extra large in pose erotiche diventano arte, o no?



pubblicato: martedì 22 marzo 2011 da Francesca Camerino

La fotografa californiana Danielle Levitt ha realizzato un servizio fotografico intitolato “Roll Play” per la rivista di alta moda S Magazine. Le immagini riprendono donne obese in tutto il loro splendore erotico. Ma i loro volti sono così tristi…Le donne si trovano nelle classiche pose erotiche e i loro corpi nudi dovrebbero rappresentare la gloria del sesso, accanto al cibo abbondante visto come chiave dell’erotismo quando invece solitamente è visto come un problema delicato dalle donne ossessionate dal calcolo delle calorie, e che si vergognano a mangiare in pubblico.
Il photoshoot riprende le donne che mostrano i propri corpi con naturalezza, anche quando assaporano il cibo di fronte agli occhi della gente. Qui trovate tutte le immagini. Secondo voi l’artista ha colto nel segno e il suo lavoro aiuta a rendere più sicure di sè le donne con gravi problemi di sovrappeso? Ho i miei dubbi, ma forse questo non era il suo scopo.
da: http://www.pinkblog.it/Pubblica post

Non temere gli errori!



Tutti sbagliamo. Tutti commettiamo errori. Ma non tutti consideriamo sbagli ed errori un fallimento.
I paurosi hanno paura di sbagliare: temono di fare brutta figura. O di sentirsi dei falliti.
I coraggiosi non hanno di queste paure. Sanno che è normale inciampare lungo la strada dissestata della vita. Sanno che possono imparare dalle cadute. E sanno rialzarsi.
Sono come i bambini che stanno imparando a camminare. Cadono, ma non ne fanno una tragedia. E se ne fregano delle figuracce. Si tirano su. E ci riprovano. Finché non ce la fanno.

(http://lifecoach.tgcom.it/)

SEGUIRE UNA DIETA SPESSO NON HA NIENTE A CHE FARE CON LA VOLONTÀ.






Il cibo in molti casi smette di essere un alimento, ma si fa carico di altri significati, illusoriamente risponde a bisogni che non riguardano nè  la fame, nè la necessità di nutrirsi. Tali significati e bisogni devono essere scoperti, compresi, assimilati e gratificati in modo adeguato e non illusorio, solo allora la dieta diventa un fatto di buona volontà. 

Nero, ristretto o macchiato, il caffè ti aiuta a dimagrire





Il caffè contiene una sostanza stimolante, la caffeina, con numerosi effetti sull’organismo. Alcuni di questi sono molto conosciuti, come un leggero aumento della pressione arteriosa, l’eccitabilità, l’insonnia, la tachicardia, una maggiore secrezione gastrica (il caffè è quindi da evitare in caso di ulcera o gastrite), l’aumento della diuresi e del metabolismo basale. Secondo alcune ricerche scientifiche, infatti, 500 mg di caffeina possono incrementare il metabolismo basale del 10 e talora del 25%, con un picco massimo fra la prima e la terza ora dall’assunzione. In pratica, una persona con metabolismo basale di 1900 kcal può risparmiare da 190 a 475 kcal al giorno. Occorre però ricordare che l’espresso del bar apporta solo 60 mg di caffeina (a causa della scarsa esposizione della polvere del caffè all’acqua). Vuoi saperne di più? Seguci…Per assumere la quantità di caffeina necessaria per favorire il dimagrimento, occorre bere 4 tazzine di caffè fatto con la moka (una tazzina ne contiene 120 mg) al giorno, non zuccherato e lontano dai pasti che apportano cereali integrali, frutta e verdure (tutte fonti di fibre). Il caffè, soprattutto quello verde, fornisce anche acido clorogenico: una sola tazzina può contenerne fino al 10%. Tra gli altri benefici, questa sostanza neutralizza i radicali liberi presenti nell’organismo, è in grado di ridurre l’assorbimento degli zuccheri da parte dell’intestino e di velocizzare il metabolismo (in particolare accelera il processo che brucia i grassi).
Alcune ricette dimagranti a base di caffè
Caffè e latte anti fame
Ingredienti per 2 persone: 1 caffè espresso o moka freddo (60 ml) e uno caldo; 1 tazza piccola di latte di avena (80 ml); 10 ml di sciroppo di acero.
Preparazione: fai un caffè espresso e lascialo raffreddare. Mescola bene il caffè con il latte e lo sciroppo d’acero. Suddividi la bevanda in due bicchierini e versa sopra il secondo espresso (caldo!) così da formare due strati.
Combatte il desiderio di dolci: grazie ai suoi ingredienti utili per stimolare la produzione di serotonina (latte e sciroppo d’acero), questa bevanda è utile per calmare la fame nervosa e, in particolare, il continuo desiderio di dolci.
Caffè brucia grassi
Ingredienti per 2 persone: 200 ml di acqua; 1 misurino di proteine di soia; 2 cucchiaini di caffè solubile.
Preparazione: diluisci le proteine di soia e il caffè solubile nell’acqua, mescola con cura e bevi subito.
Contribuisce alla formazione di muscoli tonici: il caffè, insieme alle proteine della soia, ti aiuta a eliminare l’adipe, fornendo il nutrimento ai muscoli che così diventano più tonici e ti fanno bruciare ancora più grassi…
Espresso all’ananas diuretico
Ingredienti per 2 persone: 1 espresso o moka doppio; mezzo cucchiaino di cacao; 3 cl di succo di ananas; ananas e cacao per decorare.
Preparazione: aggiungi il cacao al caffè e metti in frigo a raffreddare. Unisci il succo d’ananas al caffè. Spolverizza con del cacao in polvere e decora con la scorza del frutto.
Stimola la diuresi: caffè e ananas hanno proprietà diuretiche e anticellulite, anche utilizzati esternamente (da massaggiare sulle zone interessate, dopo essersi sedute nella vasca da bagno). È buonissimo!
Come fare un marocchino che ti aiuta a bruciare di più
Il marocchino è una tra le tante forme di caffè servito nei bar italiani. Il suo nome deriva dal colore di un tipo di pelle usata come fascia per un cappello molto in voga negli anni Trenta, il Marocco, che ha appunto una colorazione marroncino chiara proprio come quella della bevanda. Per prepararne una versione digeribile, che quindi non rallenta il metabolismo, fai così: spolverizza un bicchierino in vetro di abbondante cacao in polvere, poi riempilo di latte di soia miscelato a 2 cucchiaini di panna di soia per dolci (sbattili con un cucchiaino per ottenere un composto schiumoso). Versaci sopra un caffè espresso e spolverizza con altro cacao in polvere.
Se vuoi saperne di più visita le sezioni Dieta e saluteCelluliteRicetteDimagrireCibo su Riza.it

Pillole di nuova generazione

PILLOLARitenzione idrica addio, così come cefalea, aumento di peso e calo della libido. Sono alcuni degli effetti beneficidelle nuove pillole contraccettive. Scopriamo gli altri degli anticoncezionali di nuova generazione

  • Fotolia
Le nuove pillole di ultima generazione, introdotte a partire dal 2009, possono essere definiteanticoncezionali innovativi perché sono formulate con un basso dosaggio di estrogeni, che riduce i fastidi legati alle pillole tradizionali, senza perdere in efficacia contraccettiva.
Una volta assumere la pillola comportava: ritenzione idrica, possibile cefalea, calo della libido e, il più pericoloso di tutti, esposizione maggiore al rischio di trombosi.
Oggi tutti questi effetti negativi sono stati in gran parte risolti dalla composizione delle nuove pillole contraccettive che contengono un drosperinone (DRSP), un ormone progestinico, e una concentrazione di estrogeni corrispondente a 20 mg, contro i 60 circa delle pillole degli anni ’70.
CONRINUA A LEGGERE QUI

lunedì 30 gennaio 2012

LUNEDÌ 30 GENNAIO 2012 Primo food contest: Piccolo ma buono

ecco cosa ho trovato curiosando nel web...
http://scamorzeaifornelli.blogspot.com



Ciao a tutti, per festeggiare il nuovo anno, gli otto mesi di vita del blog, le cento e passa ricette pubblicate, il mondo dei foodblogger che tanto bene ci ha accolto e, per ringraziare i nostri follower... Abbiamo deciso di lanciare il nostro primo food contest! Ebbene sì, anche noi Scamorze ai Fornelli, dopo tante partecipazioni, diamo il via ad un nostro contest che ha per tema (rullo di tamburi): la monoporzione salata.
"Piccolo ma buono" è il titolo del contest e questo è il regolamento:

BANNER del CONTEST
(click destro - salva con nome)
  • valgono tutte le ricette di appetizer e finger food salati in monoporzione (es: bicchierini, mini tramezzini, paninetti, salatini, tartellette, muffin SI'- fetta di torta salata NO);
  • si può partecipare con un massimo di 3 ricette per blog;
  • le ricette con foto devo essere pubblicate a partire dal 30 gennaio 2012 ed entro la mezzanotte del 18 marzo 2012;
  • le ricette già pubblicate valgono solo se ripubblicate per il contest;
  • il banner del contest con link a questo post, deve essere pubblicato sia nel post della ricetta partecipante che nella homepage del blog (o sezione dedicata ai contest);
  • bisogna inserire il link della ricetta in un commento a questo post entro la mezzanotte del 18 marzo 2012;
  • possono partecipare tutti e chi non possiede un blog ci può inviare foto e ricetta a scamorzeaifornelli[at]gmail.com;
  • se volete, e solo se vi va, potete diventare nostri sostenitori qui sul blog e su Twitter (@ScamorzeAF);
  • la ricetta vincitrice sarà decretata a nostro insindacabile giudizio (oh yeah!) tenendo conto dell'originalità, della presentazione e della fotografia;
  • il premio? Un fantastico set di 12 forchettine da aperitivo Sambonet!
  • per saperne di più:
  • http://scamorzeaifornelli.blogspot.com/2012/01/primo-food-contest-piccolo-ma-buono.html

Pressione alta e sale: il “killer silenzioso” e il suo complice

L’ipertensione arteriosa è il vero e proprio “killer silenzioso” dei nostri tempi. Questo appellativo si deve al fatto che nella maggior parte dei casi si instaura senza che il soggetto avverta particolari sintomi,  ma di qualsiasi grado essa sia (vedi tabella n°1) l’ipertensione aumenta il rischio di arteriosclerosi, infarto, morte improvvisa, ischemia, ictus, malattie renali, disturbi a carico della retina e sindrome metabolica.

Il rischio di sviluppare queste malattie cresce con l’aumentare dei valori pressori.

Tabella 1: Classificazione dell’ipertensione suggerita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, basata sui livelli della pressione arteriosa nei soggetti adulti.
Categoria
Pressione arteriosa in mm Hg
Sistolica
Diastolica
Ottimale
< 120
< 80
Normale – alta
130 – 139
85 – 89
Ipertensione di Grado 1 di confine
140 – 149
90 – 94
Ipertensione di Grado 1 lieve
150 – 159
95 – 99
Ipertensione di Grado 2 moderata
160 – 179
100 – 109
Ipertensione di Grado 3 severo
≥180
≥110
Ipertensione sistolica isolata borderline
140 – 149
< 90
Ipertensione sistolica isolata
≥150
< 90












Le misure dietetiche sia per PREVENIRE, sia per CURARE l’ipertensione arteriosa sono:
• Riduzione del contenuto di sodio (sale) della dieta
• Essere normopeso ( Indice di massa corporea < 25 kg/m²)
• Incremento del consumo di alimenti ricchi di potassio
• Riduzione del consumo di grassi saturi
• Riduzione del consumo di alcool
• Pratica quotidiana di un esercizio fisico moderato

QUANTO “COMPLICE” PUO’ ESSERE IL SALE
Più sodio consumiamo, più aumentano i valori pressori. La maggiore fonte di sodio della dieta è rappresentata dal SALE (cloruro di sodio).
La quantità di sale che possiamo consumare non deve superare i 5 grammi al giorno per i soggetti sani (1 cucchiaino raso) e 2 grammi per i soggetti con ipertensione, ed è assicurata già dal sale contenuto naturalmente nei cibi senza bisogno di aggiungerne altro.
Tuttavia in Italia il consumo medio di sale pro-capite è di circa 10- 15 grammi al giorno, quantità 2-3 volte superiore rispetto a quanto suggerito dall’Organizzazione mondiale della Sanità!

Ma quali sono le fonti principali di Sodio?• Naturalmente presente negli alimenti = circa 15%
• Aggiunto durante i processi di conservazione o produzione industriale = 50%
• Aggiunto durante la preparazione domestica sotto forma di sale = 35%

Quindi una moderata restrizione di sodio può essere raggiunta in  tre modi:
1. Non usare il sale a tavola e possibilmente eliminarlo anche in cucina. Per rendere le pietanze gradevoli, esse si possono insaporire con succo di limone, aceto, pomodorini, vino bianco, spezie e aromi (origano, basilico, prezzemolo, pepe, peperoncino, menta, salvia, rosmarino, alloro, maggiorana, zafferano, curry, noce moscata, chiodi di garofano, aglio, cipolla, ecc…)
2. Controllare l’etichetta nutrizionale. I nomi che indicano la presenza del sale aggiunto sono: sodio (oppure Na), cloruro di sodio, fosfato monosodico, glutammato di sodio, benzoato di sodio, citrato di sodio.

COME CONSIDERARE I VALORI RIPORTATI IN ETICHETTA?
ALTO SODIO
Superiore a 0,4 g in 100g
Superiore a 1 g di sale
MEDIO SODIO
Da 0,1 a 0,4 g in 100g
Pari a 0,3-1g di sale
BASSO SODIO
Inferiore a 0,1 g in 100g
Inferiore a 0,25 g di sale

*1 grammo di sodio equivale a 2,5 grammi di sale
3. Ridurre l’uso di cibi conservati sotto sale, confezionati (snack salati, patatine ecc.), alimenti precotti, in barattolo, salumi e dadi da brodo. Per rendere più facile la scelta riportiamo un elenco con alcuni degli alimenti più ricchi in sodio e quindi da consumare con moderazione e saltuariamente:
  • Sale da cucina
  • Dadi da brodo
  • Salsa di soia, salsa ketchup, senape
  • Baccalà secco e pesce sottosale o in scatola (alici, aringhe, tonno in scatola)
  • Pizza
  • Snack salati (patatine in busta, arachidi salate, pistacchi salati)
  • Salumi e insaccati (prosciutto crudo, bresaola, speck, salame, salsiccia)
  • Capperi sotto sale
  • Formaggi stagionati (preferire i freschi)
  • Piatti industriali già pronti
IL POTASSIO: UN VALIDO ALLEATO
Al contrario del sodio, il potassio riduce i livelli di pressione arteriosa. Pertanto la sua assunzione deve essere aumentata incrementando il consumo di alimenti particolarmente ricchi in potassio (legumi secchi o freschi, ma non in barattolo, verdure, ortaggi e frutta).
Riportiamo di seguito l’elenco di alcuni alimenti ricchi in potassio e quindi da preferire e consumare quotidianamente:
  • Legumi secchi o freschi -ma non in scatola- (fagioli, lenticchie, ceci, piselli, fave)
  • Verdure e ortaggi (spinaci, funghi, biete, broccoli, carciofi, indivia,cavolo ecc.)
  • Frutta fresca (kiwi, banane, uva, pesche, arance, mandarini, prugne ecc.)
  • Frutta secca (fichi, arachidi, prugne, noci –ma non salata-)
  • Preferire i prodotti integrali
Dunque ridurre il consumo di cibi ricchi di sodio e abbassare gradualmente la quantità di sale durante la preparazione e a tavola non solo è possibile, ma apporta un miglioramento sulla sensibilità gustativa facendoci riscoprire i sapori autentici degli alimenti, e soprattutto i maggiori vantaggi sono in termini di salute: 1 cucchiaino in meno di sale al giorno potrebbe evitare in tutto il mondo più di 1 milione di morti per ictus e circa 3 milioni di morti per malattie cardiovascolari, abbassare del 23% il pericolo di avere un ictus e del 17% il pericolo di avere una malattia al cuore (dati pubblicati su British Medical Journal)

Cari Lettori, vi salutiamo con affetto e vi diamo appuntamento a lunedì  prossimo con un nuovo articolo. 
Dott.ssa Viviana Valtucci e dott. Mario Russo
Per domande o info:
e-mail: 
dieteticaesalute@hotmail.it
Contatto facebook: Dietetica e Salute
http://www.cavareporter.it/1/pressione_alta_e_sale_il_killer_silenzioso_e_il_suo_complice_6667138.html

venerdì 20 gennaio 2012

10 consigli per continuare la dieta


di 
Costanza Mauro Dispensa vuota

Ci stiamo tutte preparando per la tanto temutaprova costume, ce la faremo ad essere in forma per quel fatidico giorno? Ognuno adotta le propriestrategie, c'è chi tenta la raw diet l'ultima dieta delle star, chi inveci si affida al metodo Dukan , ma si tratta comunque di una durissima lotta!Naturalmente la parte più difficile della dieta non è mai iniziarla, ma riuscire a portarla a termine senza mollare mai. Ecco i nostri 10 consigli per riuscire a seguire la dieta senza cedere alla tentazione di abbandonarla!

Pianificate - Se sapete che in serata vi attende unafesta fate in modo di non andarci a stomaco vuoto. Mangiate prima un sandwich calibrato oppure unascodella di cereali con latte scremato, così non allungherete la mano verso la prima ciotola di patatine che vi capita sulla strada!

Occhio agli snack! - Diffidate di snack poco salutari e tenetevi lontane dalle merendine: dei crackers o dei grissini possono fare al caso vostro! In alternativa preparatevi uno spuntino leggero.

Facile come bere un bicchier d'acqua - Se non volete assolutamente cedere agli snack aiutatevi bevendo dell'acqua. Un bel bicchiere pieno vi aiuterà a sentirvi sazie! E poi?

Gomme da masticare senza zucchero - Per evitare di spizzicare mentre preparate i pasti per la famiglia o le cene per gli amici masticate una gomma. Non sarà la quintessenza della raffinatezza ma vi aiuterà a tenere a bada la fame!

Frutta secca - La frutta secca ha poche calorie ed è molto gustosa, mangiarne di tanto in tanto vi permetterà di deliziare il palato restando in forma.

Lontano dagli occhi lontano dal cuore - Non riempite la vostra dispensa con cibi ai quali non sapete resistere, cercate di fare la spesa il più possibile giorno per giorno o di mettere il cibo lontano dalvostro sguardo bramoso!

No alcool - Gli alcolici sono estremamente grassi, statene lontane! In caso di festeggiamenti versatene giusto due dita per non essere maleducate. Che altro si può fare?Siate rigide - Non lasciate che patatine o snackrestino in giro per casa una volta che i vostri figli o i vostri amici li avranno mangiato: spariti gli ospitifate scomparire anche le tentazioni!

Cucinate voi - Qualsiasi cosa fatta in casa sarà più sana e meno grassa di una pietanza comprata. Preparate da voi anche le 
salse degli stuzzichini usando ingredienti sani! 

Scegli le calorie giuste - Non riempitevi la pancia con alimenti grassi di cui non avete davvero voglia. Se proprio volete fare uno strappo alla regolacucinate piuttosto qualcosa di realmente sfizioso invece di cedere a ogni piccola tentazione che vi si presenta.http://www.pianetadonna.it/foto_gallery/bellezza/10-consigli-per-continuare-la-dieta/