lunedì 16 gennaio 2012

Il patrimonio dell’umanità “sconosciuto”: La Dieta mediterranea



5 persone su 10 non consumano verdura tutti i giorni, 4 persone su 10 dimenticano la frutta, 7 su 10 non consumano  legumi. Questo è quanto accade in Italia secondo l’ultima indagine condotta dall’Adi (Associazione di dietetica e nutrizione clinica) su oltre 6.500 soggetti. Eppure il nostro bel Paese è collocato al centro del bacino mediterraneo, territorio da sempre fervente di cultura alimentare e nel quale, nonostante ovvie differenze, è possibile individuare elementi comuni che definiscono la cosiddetta Dieta mediterranea. Nonostante il 17 novembre 2010, l’Unesco abbia incluso la Dieta mediterranea tra i patrimoni orali e immateriali dell’umanità, e nonostante nel nostro Paese siano ben 50.000 i decessi all’anno attribuibili alla cattiva alimentazione, solo il 55% degli Italiani conosce e mette in pratica i principi della nostra preziosa Dieta mediterranea.

Ma in realtà in cosa consiste la Dieta mediterranea di cui tanto si sente parlare ma poco si pratica?
La Dieta mediterranea, piuttosto che uno specifico programma dietetico, è un insieme di abitudini alimentari, caratterizzate dal consumo di cibi naturali e freschi e da una grande varietà di alimenti. Grande spazio trovano verdura, frutta di stagione e cereali, soprattutto integrali. I consumi di carne (che è di preferenza bianca) e di grassi animali sono limitati, mentre si preferisce il consumo di pesce, in particolare azzurro, e di legumi, freschi e secchi, che rappresentano un’importante fonte di proteine vegetali. Il condimento da utilizzare è il prezioso olio extravergine di oliva, ed inoltre viene raccomandato anche un uso moderato di vino rosso. L'assunzione degli alimenti è normalmente suddivisa in tre pasti principali (colazione, pranzo e cena) e due spuntini di supporto a metà mattina e metà pomeriggio. Da tutto questo si può facilmente intuire come sia un grossolano errore comune quello di identificare la Dieta mediterranea con un regime dietetico che promuove un elevato consumo di pasta e pane, magari "bianco". Inoltre va sottolineato che il termine Dieta mediterranea indica anche uno stile di vita attivo, basato sul movimento e l'attività fisica.
Alla base del neo proclamato patrimonio dell’umanità c'è un background storico ben definito, che affascinò e incuriosì i primi studiosi che si interessarono alla Dieta mediterranea: quello delle popolazioni povere dei paesi del Mediterraneo, essenzialmente contadini e pescatori, che si alimentavano con prodotti semplici delle loro coltivazioni, dei piccoli allevamenti di animali da cortile e di pesce, persone che lavoravano manualmente tutto il giorno e si spostavano a piedi e con mezzi di locomozione non motorizzati, e che avevano una bassissima incidenza di malattie cardiovascolari rispetto alla media mondiale di allora.
Dal 1939 in poi si sono ininterrottamente intraprese ricerche scientifiche i cui risultati dimostrano in maniera lampante e all’unanimità che seguire il modello della Dieta mediterranea previene l’insorgenza ed è allo stesso tempo parte integrante nella terapia di: malattie cardiovascolari (ad esempio infarti e arteriosclerosi), diabete, ipertensione, tumori, malattia di Alzheimer, morbo di Parkinson, diversi stati infiammatori, sovrappeso e obesità.

Ma cosa è a rendere la Dieta mediterranea il migliore e imbattibile modello da seguire?
Come già accennato sono molti gli studi condotti su un gran numero di soggetti che hanno dimostrato una correlazione tra Dieta mediterranea e diminuzione del rischio di malattia. La ragione di questo effetto positivo è evidentemente da ricercarsi nelle componenti essenziali della Dieta mediterranea: verdura, cereali, legumi e frutta con un'elevata quantità di vitamine e sali minerali; il limitato apporto di cibi ricchi in grassi saturi (grassi animali) e colesterolo; il considerevole introito di grassi polinsaturi omega-3, legati al consumo di pesce, soprattutto azzurro, e omega-6 dagli oli vegetali e verdure a foglia verde; questi grassi contribuiscono alla formazione delle membrane cellulari, sono naturali anti-aggreganti piastrinici, migliorano il tono vasale, e gli omega-3, nello specifico, svolgono un’azione anti-aritmica a livello cardiaco; inoltre c’è da considerare il consumo moderato di vino che apporta un'ampia gamma di “composti vegetali” tra i quali potenti antiossidanti, con azione antiaggregante e vasodilatante; l'uso di olio di oliva come condimento principale con il suo elevato contenuto di grassi monoinsaturi, vitamina E e di antiossidanti.
Quello che è da sottolineare è però che dagli studi fatti si evince che i singoli componenti, o gruppi di alimenti, non forniscono alcuna protezione, ma che è assolutamente essenziale la combinazione di essi e la varietà della dieta perché agiscono in sinergia.
Nel loro complesso quindi i componenti della Dieta mediterranea hanno un ruolo positivo sulla normale fisiologia dell'organismo, aiutano a mantenere funzioni metaboliche equilibrate, e ciò è particolarmente utile nella prevenzione dell'obesità e del soprappeso, soprattutto se la componente alimentare è associata ad uno stile di vita attivo. Un altro aspetto molto importante è rappresentato dalla elevata capacità dei diversi componenti della Dieta mediterranea di contrastare, attraverso l'elevato contenuto in vitamine e composti antiossidanti, l'azione dei radicali liberi che, se in eccesso, danneggiano le membrane cellulari e il dna poiché alterano le funzioni cellulari e le informazioni genetiche. Questi processi sono alla base di patologie degenerative, del cancro e in generale dell'invecchiamento. Infine le più recenti evidenze sperimentali, di cui ci occupiamo personalmente attraverso progetti di ricerca che svolgiamo presso l’Azienda ospedaliera universitaria Federico II di Napoli, indicano che i diversi componenti della Dieta mediterranea svolgono un effetto protettivo contro l’insorgenza delle malattie sopracitate non soltanto attraverso l’inibizione del danno ossidativo, ma anche modulando direttamente l'espressione dei geni coinvolti nell’insorgenza di diabete, malattie cardiovascolari e tumori.
Per il suo ruolo indiscutibile in termini di salute, longevità, qualità di vita, la Dieta mediterranea è un patrimonio culturale inestimabile e da non sottovalutare: essa è uno stile di vita e comprende scelte all’insegna dell’equilibrio!

Cari Lettori, vi salutiamo con affetto e vi diamo appuntamento a lunedì prossimo con un nuovo articolo.
Dott.ssa Viviana Valtucci e dott. Mario Russo
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