venerdì 26 agosto 2011

Mutilazione genitale: un dolore che resta


Secondo l'organizzazione mondiale della sanità (OMS), 150 milioni di donne hanno subito una mutilazione genitale e giornalmente altre 8000 ragazze vengono sottoposte all'infibulazione. Ora la speranza riaffiora con un libro, che definisce la tradizione della mutilazione genitale femminile con il suo vero nome: un reato. 

A casa di Aisha non ci sono lamette. La 43enne non riuscirebbe a sopportarlo, suo marito utilizza un rasoio elettrico. Aisha (nome fittizio modificato dalla redazione) vive ora in Europa, ma ciò che le è stato fatto all’età di cinque anni la perseguita ancora oggi: “Mi dissero che sarebbe stato un bel giorno” ricorda la donna originaria del Gibuti, un piccolo stato del deserto, nel nord-est dell’Africa.

Provare piacere? Impossibile!
Non perdonerà mai i suoi famigliari per averle mentito, perché proprio quel giorno fu infibulata, per mano delle persone di cui si fidava di più al mondo. Ad Aisha è stata escissa l’intera zona esterna dei genitali che è stata poi ricucita. Da allora in poi, per lei è diventato impossibile condurre una normale vita sessuale.

L’usanza della mutilazione genitale è diffusa tra i cristiani copti, gli ebrei e gli adepti di religioni primitive, ma soprattutto tra i musulmani. Le zone di massima diffusione abbracciano ben 28 Stati africani. La tradizione esiste da migliaia di anni e la forma più brutale, come quella subita da Aisha, viene definita anche “faraonica“. Eppure molti dei sostenitori di questa pratica si appellano all’Islam.
Tra i sostenitori della mutilazione genitale si fa volentieri notare che anche gli uomini vengono sottoposti alla circoncisione. Dal punto di vista medico, questo confronto è inammissibile.

In alcuni casi, si asporta solo il prepuzio clitorideo, ma alcune infibulatrici, che adoperano di tutto - dalle lame del rasoio, alle schegge di vetro fino ai coperchi delle lattine in alluminio - si spingono ben oltre, a seconda della tradizione vigente in una regione. Così, molto spesso si asportano le piccole e/o grandi labbra così come ilclitoride. Le infibulatrici godono di grande fama e guadagnano bene.
Nella variante faraonica della mutilazione, si assiste per giunta a tutt’altra pratica, consistente nella chiusura della vagina, affermando il controllo totale sulla sessualità femminile.

Continuate a leggere qui: http://www.alfemminile.com/donne-societa-diritti-della-donna/infibulazione-mutilazione-genitale-d12870.html

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