venerdì 19 agosto 2011

denti bianchi...

Denti bianchi e curati rappresentano un ottimo biglietto da visita, capace di rendere più gradevole non solo il sorriso, ma anche l'aspetto generale di una persona. Non a caso, quindi, si tratta di una caratteristica particolarmente ricercata, anche se non sempre realistica. L'ambìto risultato di averedenti bianchi e splendenti, infatti, è strettamente legato alle caratteristiche che madre natura ha loro conferito.

Il colore dei denti è una caratteristica geneticamente determinata: ognuno ha il suo, un po' come succede per pellecapelli. Anche per i più fortunati, inoltre, il bianco puro rappresenta soltanto un miraggio. La dentina, infatti, contiene sfumature grigiastre, rossiccie e giallognole, che traspargono più o meno intensamente dallo smalto sovrastante, di per sè traslucido.
Pur essendo un materiale particolarmente resistente e mineralizzato, lo smalto conserva una certa porosità e come tale può lasciarsi attraversare da sostanze e particelle capaci di cambiare il colore alla dentina e allo stesso smalto. Tra i principali nemici dei denti bianchi ritroviamo il fumo di sigaretta, i collutori con clorexidina, il naturale invecchiamento ed i pigmenti alimentari, come quelli contenuti nel caffè, nel , nella liquirizia, neglispinaci e nel vino rosso, ma anche nei coloranti artificiali aggiunti alle bevande o ad altri prodotti alimentari. Un caso particolare è l'accumulo di tetracicline assorbite durante la prima infanzia con dei medicamenti. I canini, tra l'altro, hanno di regola un colore più carico degli altri.
Un'insufficiente igiene orale favorisce il deposito della placca dentale e la sua successiva evoluzione in tartaro. Il colorito giallognolo di quest'ultimo, e l'effetto barriera della placca (che si oppone alla riflessione della luce, molto importante per valorizzare il bianco naturale dei denti), spengono a poco a poco la brillantezza del sorriso, con un poco gradito cambiamento di colore della dentatura. Le particelle colorate di alimenti, bevande e fumo, aderiscono infatti molto meglio ed in maniera più tenace alla placca matura ed al tartaro rispetto allo smalto. Il risultato finale è che i denti appaiono scuri, gialli, sempre più opachi e meno brillanti.
Quando i depositi di tartaro deturpano il naturale candore dei denti, le manovre domiciliari di igiene orale possono fare ben poco per risolvere la situazione. In effetti, causa l'estrema durezza di questo materiale, solo una detartarasi professionale è in grado di rimuoverlo dal dente. Tale operazione, non solo ne migliora l'aspetto, ma ne preserva anche la salute, diminuendo il rischio di sviluppare fastidiose gengiviti ed altre forme di malattia paradontale; in molti casi, inoltre, elimina una delle principali cause di alito cattivo.
In seguito alla detartarasi è possibile operare un trattamento sbiancante (bleaching) di odontoiatria cosmetica professionale; a tal proposito sono disponibili tecniche leggermente differenti, ma in genere si utilizzano agenti sbiancanti ad alta percentuale di principio attivo (previa protezione gengivale per ridurre il rischio di ipersensibilità ed irritazione). La sostanza sbiancante viene quindi esposta alla luce di speciali lampade, che innescano una serie di reazioni chimiche con il risultato finale di ottenere denti più bianchi. Le aspettative estetiche, comunque, devono essere reali, senza mai dimenticare il discorso fatto ad inizio articolo circa le tonalità intrinseche del dente. La seduta di bleeching può variare dai 40 ai 60 minuti ed il costo, indicativamente, dai 300 ai 600 euro. Il giorno stesso e durante il successivo il paziente può avvertire sensibilità dentinale transitoria.
Per ottenere denti bianchi senza andare dal dentista, molte persone ricorrono a trattamenti casalinghi, sfruttando l'azione fisico-chimica di erbe, piante o paste abrasive. Questi agenti sbiancanti tradizionali rimuovono le macchie formatesi sulla superficie più esterna dei denti, per azione chimica e meccanica. E' sufficiente, ad esempio, strofinare delle foglie di salvia fresca sui denti per ottenere un ottimo "effetto whitening"; in alternativa esistono prodotti in gel, striscette autoadesive, spray, pigmenti fluorescenti, maschere e via discorrendo. Ad ogni modo, qualunque sia il trattamento intrapreso per ottenere denti bianchi, è bene farlo con una certa cautela e possibilmente sotto consiglio del proprio dentista. Gli agenti sbiancanti possono infatti irritare ed infiammare denti e gengive; come tali, vengono generalmente sconsigliati a chi soffre di ipersensibilità dentale e gengivale, ma anche alle donne in gravidanza e al di sotto dei 14 ani.
(fonte: http://www.my-personaltrainer.it/)

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