sabato 9 aprile 2011

L'autopalpazione del seno

 L'autoesame del seno (osservazione e palpazione) non sostituisce certo la visita ginecologica annuale, tanto meno la mammografia o l'ecografia del seno. Si tratta di un abitudine intima e personale che permette di tenere sotto controllo il benessere del proprio corpo.

Perché praticare l'auto palpazione del seno?
L'autoesame del seno è, prima di tutto, un modo per conoscere meglio i propri seni, la loro anatomia, consistenza e particolarità. È un modo di implicarsi in prima persona per la propria salute!
È infatti importante che ogni donna conosca alla perfezione le caratteristiche del proprio seno, in modo da poter notare immediatamente ogni minimo cambiamento (rigonfiamenti, perdite... ) e, in tal caso, farsi visitare da un medico. Nella maggior parte dei casi, si tratta di cisti benigne, mastosi (soprattutto dopo i 40 anni) o adenofibromi (soprattutto prima dei 30) che bisognerà tenere sotto controllo. L'autoesame del seno non deve essere vissuto come un momento ansiogeno, ma piuttosto come un gesto di prevenzione che testimonia una partecipazione volontaria al proprio bilancio medico.
Un autopalpazione negativa - che non riscontra niente di anomalo -, tuttavia, non deve far sì che la donna eviti di sottoporsi alla visita ginecologica annuale.

Autoesame e cancro
Una mano esperta riesce al massimo a reperire la presenza di noduli di 1 cm, la mammografia invece può arrivare a trovare lesioni allo stadio iniziale, di dimensioni di addirittura 2-3 mm. La mammografia dopo i 40 anni, e ancora di più dopo i 50 anni, resta l'esame privilegiato per diagnosticare il cancro al seno. L'esame clinico è complementare.

Quando fare l'esame?
L'ideale è praticarlo tutti i mesi, ma è già una gran cosa se si riesce a farlo correttamente almeno una volta ogni 2 o 3. L'autopalpazione dev'essere fatta quando il seno è morbido, e cioè 2 o 3 giorni dopo la fine del ciclo mestruale. Durante la menopausa non c'è un momento consigliato, ma è bene comunque praticarlo a scadenze regolari (all'inizio del mese, per esempio). Si dovrebbe iniziare verso i 20 anni e continuare tutta la vita, visto che i rischi di cancro al seno non diminuiscono con l'avanzare dell'età.

Come procedere?
Inizia con un'attenta osservazione del busto davanti allo specchio:
> Osserva se ci sono cambiamenti nelle dimensioni e nella simmetria dei seni.
> Poi sporgi il busto leggermente in avanti. Alza e abbassa le braccia verso avanti: osserva il contorno dei seni, non ci dev'essere nessuna deformazione o irregolarità localizzata.
La palpazione propriamente detta si fa in posizione supina, mettendo un cuscino sotto le spalle:
> Appoggia la mano destra sul seno sinistro. Fai dei piccoli movimenti circolari facendo roteare il seno da entrambi i lati. È inutile premere, ma si raccomanda di 'passare' su tutta la superficie del seno.
> Palpare anche le ascelle, cercando eventuali cambiamenti di volume. Se non sei sicura, non esitare a chiedere al tuo medico di mostrarti come fare.
(FONTE:http://www.alfemminile.com/benessere-salute-benessere/autopalpazione-seno-f60809.html)

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