lunedì 11 aprile 2011

Esposizione al sole quali sono gli atteggiamenti degli italiani verso il sole?


L'esposizione al sole oggi più che mai è un argomento davvero molto importante. A maggior ragione, a fronte dei cambiamenti che stanno impattando sul nostro pianeta, diventa fondamentale essere ben informati su tematiche rilevanti quali la fotoesposizione.
È con questo spirito che Eau Thermale Avène, in collaborazione con Eurisko, ha rinnovato il proprio impegno nel portare avanti il suo progetto informativo ed educativo chiamato "Benvenuto Sole".
"Benvenuto Sole" è il progetto di sensibilizzazione ad una corretta fotoesposizione che viene portato avanti da 10 anni e ci permette quindi di capire come siano cambiati gli atteggiamenti degli italiani nei confronti dell'esposizione ai raggi solari.
I risultati di questo progetto sono stati esposti dalla dott.ssa Isabella Cecchini, direttore del dipartimento salute di Gfk Eurisko e dal prof.Giuseppe Monfrecola, Ordinario di Dermatologia all'Università degli Studi di Napoli "Federico II".
Il campione coinvolto nella ricerca è stato di 1.200 individui della popolazione italiana dai 14 anni in su. Due sottogruppi sono stati oggetto di particolare attenzione in fase di analisi dei risultati: le madri di figli di età inferiore ai 14 anni ed i lavoratori all’aperto.
Per quanto riguarda la fotoesposizione volontaria, è emerso che il sole è un piacere per 2 italiani su 3, in quanto è fonte di un benessere fisico e psicologico. Per 9 italiani su 10 è fondamentale proteggersi dal sole e cresce anche la consapevolezza sulle ripercussioni negative del sole (melanomi, eritemi, nei...). Ricordiamo comunque che nella realtà il melanoma non è il caso più comune, quindi riteniamo sarebbe necessario focalizzarsi su una informazione più ampia nelle campagne di sensibilizzazione. È da notare inoltre che c'è una scarsa autopercezione circa il rischio delle conseguenze negative del sole (che si esplicita nella classica frase "il sole fa male, ma non a me").
Oggi rispetto al passato si fa un maggiore uso di prodotti protettivi e cambia la concezione del fattore di protezione. Oggi infatti il fattore di protezione basso corrisponde a 14, quello medio a 19 e quello alto a 40. È ormai diffusa la consapevolezza che la protezione solare non impedisce l'abbronzatura.
Per quanto riguarda la fotoesposizione involontaria (cioè il sole che prendiamo passeggiando o giocando all'aria aperta), rimane fortemente limitata la consapevolezza del rischio associato all’esposizione in queste situazioni. In queste situazioni, infatti, si usano raramente i prodotti protettivi. Ciò è confermato dal fatto che l’uso del fattore protettivo in città è assai inferiore rispetto allo stesso uso nei luoghi di villeggiatura. Sebbene a livello teorico si registri una buona consapevolezza della pericolosità del sole primaverile, solo una minoranza di chi ha occasione di esposizione in questa stagione ricorre a prodotti protettivi.
È ancora molto diffusa l'abitudine di sottovalutare il danno provocato dal sole finché non c'è l'arrossamento della pelle.
Le fonti di informazioni più rilevanti sono televisione, riviste e internet. Anche la farmacia ed il dermatologo stanno diventando importanti fonti e ciò testimonia il fatto che le persone oggi ricercano una informazione esperta e qualificata.
In conclusione: nel decennio trascorso dalla prima ricerca dedicata agli italiani al sole, molto è migliorato, sia in termini di conoscenze che di comportamenti preventivi, ma molto ancora resta da fare. Rimane elevato il bisogno di informazione sulla protezione solare, poichè i rischi associati allafotoesposizione sono ancora troppo sottovalutati e considerati poco rilevanti per la salute. C’è un forte bisogno di educazione alla salute per favorire soprattutto la protezione solare nei luoghi della quotidianità e per i lavoratori all’aperto.
Per ulteriori informazioni visita il sito www.benvenutosole.it
(FONTE: http://www.bellezza.it/)

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