martedì 13 settembre 2011

Per una dieta che parta dalla testa


Il cibo, il corpo e la mente sono strettamente correlati. Il sovrappeso, per non parlare dell’obesità, possono essere infatti legati a forme compulsive di alimentazione che non sono altro che il sintomo di un malessere più profondo. Come perdere peso, tenendo un’occhio al disagio interiore?

Mangiare molto può essere un modo per scaricare la tensione, per sopportare l’angoscia, per tenere a bada la tristezza e la rabbia. Se la sovralimentazione non è un sintomo profondo, cioè intimamente legato alla struttura di personalità e alla storia di chi ne soffre, qualche piccolo accorgimento potrà rendere la dieta più semplice.

Cosa serve per fare una dieta emotivamente più semplice?

- Innanzitutto una persona motivata. La motivazione è la forza che ci consente di cambiare per raggiungere degli obiettivi. Anche per fare una dieta è necessario essere disposti a mettersi in gioco.
- Obiettivi raggiungibili. Non basta dirsi di voler dimagrire, bisogna fissare obiettivi realistici e raggiungibili, a breve e a lungo termine, senza voler strafare. Basta ricordare che quanto più lentamente si perde peso, tanto più lentamente si rimetteranno chili al termine della dieta.
- Sostegno affettivo. Per fare la dieta è necessario che i nostri familiari, amici e colleghi ci supportino e ci sostengano, senza sminuire i nostri sforzi, nè tentarci minimizzando l’importanza del nostro impegno.
- Supporto specialistico. E’ importantissimo l’aiuto di professionisti, come il nutrizionista, che saprà indicarci le abitudini alimentari più adatte al nostro stile di vita. Uno psicologo che ci motivi e che ci aiuti a capire cosa ci lega tanto al cibo, può essere da supporto al nutrizionista, specialmente quando abbiamo fatto tante diete e non riusciamo a perdere peso in maniera stabile e significativa.
- Tenere un diario alimentare. Questa è un’ottima strategia di autoregolazione. Appuntarsi quello che abbiamo mangiato, ma anche i propri sentimenti rispetto al cibo, i risultati, le difficoltà incontrate e gli obiettivi, ci aiuterà a strutturare meglio la nostra dieta.
- Un piano alimentare. Il digiuno non serve, anzi minaccia i nostri progressi sconvolgendo il metabolismo del nostro corpo e mettendolo in uno stato di allarme. Sarà il nustrizionista a dirci cosa fa bene al nostro organismo e cosa ci aiuterà a stare meglio con il minimo sforzo possibile.
- Attività fisica. Anche se con i ritmi della nostra epoca è difficile trovare un pò di tempo per noi, l’esercizio fisico è il modo più salutare per perdere peso e stare meglio in salute. Tra l’altro l’esercizio migliora il nostro umore, facilitandoci nello scaricare stress e tensione che di solito affoghiamo nel cibo.
- Pesarsi regolarmente. La bilancia, ma anche la misurazione delle varie circonferenze e dell’indice di massa corporea, ci aiutano moltissimo nel regolarci, perchè ci mostrano in modo palese gli obiettivi raggiunti, gratificandoci e dandoci la spinta per andare avanti.

Il controllo dell’alimentazione, infine, non deve essere un momento, ma uno stile di vita a lungo termine, che non sia perseguito solo per finalità, ma anche e soprattutto per stare meglio in salute.


copiatop da:
http://www.psicozoo.it/2011/04/05/per-una-dieta-che-parta-dalla-testa/

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