mercoledì 21 settembre 2011

"Meglio con due gatti che male accompagnata"



Mi piaci da morireL’amore non fa per me,L’amore mi perseguita101 modi per trovare il principe azzurro senza baciare tutti i rospi e101 modi per dimenticare il tuo ex e trovarne subito un altro: chi di voi non ha letto almeno uno di questi libri?
A scriverli è lei, Federica Bosco, nata a Milano, vissuta a Firenze e ora residente, nonché felicemente fidanzata, a Roma, e in procinto di rilasciare il suo ultimo lavoro, seguito diInnamorata di un angelo.
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Federica, sei la massima esponente della chick lit (letteratura femminile ironica) in Italia – anche se con l’ultimo romanzo sei passata più al genere young adult -  e spesso ti accomunano a Sophie Kinsella. Come vivi il confronto? 
Non vivo il confronto perché non ci sono confronti da fare. Non amo i paragoni fra i creativi in nessun ambito, ognuno scrive  le cose che sente e le filtra attraverso la sua esperienza che è sempre unica come un’impronta digitale. La vera differenza sta nel conto in banca!

La gavetta, la tenacia e il successo


Prima di diventare una scrittrice di successo hai frequentato giurisprudenza per poi passare a una serie di lavori precari, ma necessari a mantenere la tua indipendenza. Quando hai capito che la scrittura sarebbe stata il tuo futuro?
Casualmente, quando cominciai a scrivere Mi piaci da morire un po’ per gioco un po’ per terapia e si spalancò una specie di universo parallelo fatto di storie che avevo voglia di raccontare. Da lì non ho più smesso. È un dono che ho scoperto di avere piuttosto tardi e ne sono felice perché non ho mai avuto l’ossessione di diventare uno scrittore (che fa anche un po’ ridere in questo secolo!), ma sono rimasta sempre con i piedi per terra. Ora sono fermamente convinta che i veri lavori sono quelli che si fanno con le mani (e non intendo quelli su una tastiera).
Qualche consiglio a chi vuole intraprendere la carriera di scrittrice? Come si sfonda? 
Questo va chiesto a un agente letterario o a un editore che conosce il marketing meglio di me. Credo che sia importante rimanere umili, accettare consigli di gente esperta – non parenti e amici o altri scrittori – non innamorarsi troppo delle proprie cose, non prendersi troppo sul serio e insistere. Se niente funziona bisogna accettare di essere capaci di fare altre cose che sono molto più utili. Ma credo che questo suggerimento vada bene per qualsiasi ambito.
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