mercoledì 14 settembre 2011

Credere in se stessi e volersi bene (di Claudia Bortolato)




Ecco alcuni suggerimenti utili per stimolare le proprie potenzialità positive.
Limitare l¿insicurezza. Solitamente, il pessimista è anche una persona piuttosto insicura, che tende a sottovalutarsi e ad addossarsi tutte le colpe. Pur essendo dotato di molte potenzialità, tende ad autolimitarsi: è questo che lo rende, non di rado, votato all¿insuccesso. Per limitare l¿eccessiva insicurezza (una «sana» incertezza in molti casi è auspicabile), può risultare utile cercare di ridimensionare i problemi e iniziare a valutare obiettivamente le proprie capacità. Per esempio, può essere d¿aiuto tracciare su un foglio un proprio identikit, cercando di evidenziare le caratteristiche positive, oppure fare tutti i giorni un utile esercizio, ovvero ricordare tutti gli episodi della propria vita nei quali si ha avuto successo.
Si può ricorrere, in più, a qualche rimedio non convenzionale, come i Fiori di Bach: Larch, per ritrovare fiducia nelle proprie forze e nella propria creatività; Scleranthus, per riuscire a prendere la migliore decisione in ogni circostanza; Walnut, per compiere scelte il più possibile svincolate dalle influenze dall¿ambiente circostante (4 gocce, 4 volte al giorno per due settimane).
Allenarsi a pensare positivo. Cercare il lato migliore di tutte le situazioni; bandire dal proprio vocabolario termini al negativo, come «ho paura», perché evocano un disagio che può peggiorare la sensazione negativa che si sta provando; trasformare il dialogo interno da negativo («non sono capace di fare niente») a positivo («se lo desidero, posso fare qualunque cosa»): è così che si può iniziare ad imparare l¿ottimismo. Nei primi tempi risulterà un traguardo difficile da raggiungere, ma, con un po¿ di costanza, pian piano ci si accorgerà che la mente sempre più spesso riesce automaticamente ad elaborare pensieri positivi.
Riscoprire il gioco, la propria creatività e il gusto dei piccoli, grandi piaceri. Attraverso il gioco, i bambini imparano a scoprirsi e a scoprire il mondo, a sviluppare la propria creatività, le proprie potenzialità più uniche, originali. Per vedere il mondo in un¿ottica diversa, più positiva, può essere utile, dunque, riscoprire la dimensione del gioco, coltivare i propri hobby, ritagliarsi i giusti spazi per dedicarsi alle attività che più piacciono. Dare «ossigeno» al lato ludico della vita, tra l¿altro, non solo gratifica nell¿immediato, ma aiuta anche ad affrontare con più energia, con più grinta gli impegni e i doveri.
Aumenta, di conseguenza, la possibilità di avere successo e di pensare positivo.
Amarsi per star bene anche con gli altri. Volersi bene, allontanare da sé, per quanto possibile, i sensi di colpa, credere nelle proprie potenzialità: avere il più possibile una buona immagine di se stessi, aiuta nel rapporto con gli altri. Per poter contare su una buona vita sociale, dunque, vale la regola del «stai bene con te stesso, stai bene con gli altri». Naturalmente, anche l¿amore per se stessi deve essere ragionevole, moderato: gli eccessi sconfinano nel narcisismo, nel senso di onnipotenza che, naturalmente, allontanano gli altri anziché avvicinarli.
Ridere e, quando necessario, piangere. Sappiamo ormai tutti quanto ridere faccia bene a psiche e corpo: per questo, un¿ottima regola per stimolare il buonumore e le potenzialità positive è cercare ogni buona occasione per ridere (e sorridere), magari con l¿ausilio di un film o libro comico. Non solo: una sana risata mette in moto un ciclo di eccitazione e rilassamento che è ideale per lasciar andare le tensioni e, di conseguenza, per «tornare alla carica» con maggiore profitto. Ma anche piangere può essere utile, perché è un¿ottima valvola di sfogo di emozioni e sentimenti che, se inespressi a lungo, possono diventare fonte di ansia e depressione.
(da Salute di Repubblica)

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