domenica 11 settembre 2011

Le nuove dipendenze



 - Le nuove dipendenze
Videogiochi, internet, sesso, shopping... Conoscevamo ladipendenza dal fumo, dalla droga o dall’alcol, ma da una decina d’anni a questa parte si nota la nascita di nuove forme di dipendenza. Vengono dette comportamentali, ma sono distruttive quanto quelle « tradizionali ». Vediamo di che si tratta.
Le nuove dipendenze
Internet: la dipendenza data dalla rete puo’ manifestarsi in vari modi - nervosismo e aggressività finché la
« dose » di surf sul net non è stata ottenuta, dipendenzada certe relazioni virtuali che si creano attraverso i siti di incontri o chatline... - e rivela spesso un malessere profondo (immaturità sociale, frustrazione, vuoto emotivo o affettivo...)
Il cellulare: oggi come oggi tutti sembriamo dipendenti dal cellulare, ma, per le persone veramente « malate » il telefono viene considerato come una vera e propria prolunga della mano e dell’orecchio, e la sua assenza puo’ provocare crisi di panico.
Il gioco: che si tratti di giochi d’azzardo o di videogiochi, il problema diventa patologico quando chi gioca non ha più altri interessi, e la sua vita si organizza intorno al gioco.
Il sesso: instabilità relazionale, eccessivo « consumo » di partner sessuali, ricorso compulsivo alla masturbazione o alla pornografia... La dipendenza dal sesso è un disturbo grave del comportamento, e oggi ha un nuovo alleato: i sex toys.
Lo shopping: che consista nello svaligiare le boutique o a fare acquisti online, loshopping compulsivo traduce spesso un vuoto che, nonostante la soddisfazione passeggera, non puo’ essere colmato e nasconde generalmente un malessere più profondo.
Il lavoro: la soddisfazione del lavoro ben fatto puo’, presso alcuni individui, diventare un’ossessione. Una persona puo’ essere spinta dallo spirito di competizione o da una sfida ma, a lungo termine, questa dipendenza ha delle conseguenze sulla salute, la famiglia e le relazioni sociali...
Lo sport: che venga fatto per piacere, per superare se stessi o per rispondere alle esigenze sociali contemporanee di forma e prestanza fisica, lo sport puo’ diventare una droga a causa delle endorfine che l’organismo secerne durante lo sforzo, che danno l’impressione di volare.

I meccanismi della dipendenza

Alcune situazioni o attività procurano piacere: il cervello libera della dopamina,l’ormone del piacere per eccellenza. Essa agirà sulla mente, procurando una sensazione di benessere, e sul corpo, facendo sparire le tensioni. Il semplice ricordo di questa sensazione puo’ scatenare la sensazione di piacere spingendoci a ripetere l’esperienza per provare di nuovo la stessa impressione di felicità. Quando questo pensiero diventa ossessivo e la fonte del piacere l’unico motore della vita quotidiana, si puo’ parlare di dipendenza.

Tutti possono diventare dipendenti?

Cercare il piacere è normale, anzi, è segno di buon equilibrio mentale. Non esiste nessun tipo di predisposizione naturale, che renderebbe alcune persone più suscettibili di altre a sviluppare dei comportamenti di dipendenza. Ciononostante, gli stati depressivi o di vulnerabilità psichica (uno stress intenso, ad esempio, delle difficoltà relazionali o la poca stima di sé) possono provocare una perdita di controllo, e, quindi, favorire i comportamenti dipendenti.

I segni che non mentono

Il dipendente consacra sempre più tempo alla sua attività preferita, e finisce con il mentire o praticarla di nascosto, per evitare gli eventuali rimproveri. Diventa aggressivo e si rinchiude in se stesso: la solitudine diventa quindi la causa e la conseguenza della sua dipendenza, ed egli perde qualsiasi contatto con la vita reale. Le relazioni con la famiglia e gli amici si deteriorano, e il suo lavoro puo’ risentirne, se la sua vita non gira intorno all’oggetto della sua dipendenza.

Smettere, un lungo percorso

Ammettere che si è dipendenti: generalmente, sono le persone che vivono con l’individuo dipendente che identificano per primi i sintomi di un comportamento deviante. La vittima preferisce spesso negare la verità, nonostante i segni evidenti di un malessere. Ammettere che si è effettivamente dipendenti è difficile perché implica che si riconoscano le proprie debolezze e si ammetta che si ha bisogno di aiuto per uscire da una situazione che non si controlla più. Questo passaggio è fondamentale: è il punto di partenza per un ritorno a una vita « normale ».
Una cura a lungo termine: le dipendenze comportamentali non vengono trattate come la dipendenza da prodotti, come la droga e l’alcol. Ma, in entrambi i casi, è necessario considerare la dipendenza e le sue conseguenze sulla vita della vittima. Dopodiché, bisogna imparare di nuovo a vivere con l’oggetto della propria dipendenza: visto che internet o il cellulare fanno parte della nostra vita quotidiana, è difficile riuscire a eliminarli completamente dal proprio ambiente. Alcuni medicinali possono essere prescritti per dare sollievo alle sensazioni di vuoto e al nervosismo, ma la base del trattamento sta nel lavoro psicologico di fondo. Una terapia è, quindi, essenziale per capire l’origine del disturbo, imparare a gestire le proprie emozioni e adattare il proprio comportamento futuro nei confronti dell’oggetto incriminato.
Rinnovare i legami con la propria vita: il dipendente deve inoltre riprendere il controllo della propria vita familiare, sociale, professionale... e uscire dall’isolamento nel quale la sua dipendenza lo aveva costretto. E’ spesso un momento difficile, perché spesso si prova un sentimento di vergogna. Il sostegno della propria famiglia e degli amici ha un ruolo importante nella guarigione perché permette di tornare a una vita normale e quindi a un equilibrio psichico essenziale al successo della terapia.
http://www.alfemminile.com/scheda/psiche/f9059-le-nuove-dipendenze.html

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