martedì 18 ottobre 2011

Il “tavolo olografico” disponibile tra tre anni


Il tavolo olografico di Avatar sta per diventare realtà. Un’azienda americana, la Zebra Vision, per conto del Darpa, il centro ricerca del Ministero della Difesa americano, sta progettando un dispositivo del genere. Il funzionamento del tavolo olografico è semplice: i dati, ad esempio, di un edificio, vengono acquisiti attraverso un Lidar, uno scanner che lancia un laser invisibile contro un oggetto, ricavandone un’immagine, oppure utilizzando  normali rendering 3d. Una volta acquisite, le immagini tridimensionali vengono convertite in un ologramma interattivo che può essere manipolato dell’utente. Il cuore di questa invenzione sono un modulatore di luce ed un gruppo di lenti che creano immagini molto dettagliate, fatte da milioni di “hogel”, l’equivalente, per gli ologrammi, dei pixel.
Secondo la Zebra Vision, tavoli del genere saranno disponibili, per l’utenza business e per i militari tra tre anni. Intanto, tre “beta” di questo dispositivo sono stati consegnati alle Forze armate americane (uno al centro ricerche dell”Aeronautica, due a quelli dell’Esercito), per capire come possano essere utilizzati sul campo. Tra le possibili applicazioni, la pianificazione di azioni di guerra, non solo nel mondo “fisico” ma anche nel settore delle “guerre digitali”. Non sono, però, solo i militari ad essere interessati a questo tipo di tecnologia, che potrebbe servire anche ai chirurghi per testare gli interventi, prima di entrare in sala operatoria, per non parlare dell’industria dei videogiochi che potrebbe, così, rendere ancora più coinvolgenti i propri prodotti.
QUesta è solo l’ultima applicazione di una tecnologia che, in questi anni, ha subito un vero e proprio boom. Già nel 2008, Lewis Hamilton era apparso come un ologramma ad un evento promozionale, mentre, sempre nel 2008, gli ologrammi avevano fatto il loro ingresso in Tv, con la Cnn che ne fece un uso molto “aggressivo” durante le elezioni presidenziali.
http://techblog.tgcom.it/

Nessun commento:

Posta un commento