lunedì 29 ottobre 2012

La sindrome premestruale non esiste



Ansia e malumore non sono legati al ciclo

FOTO GETTY
Vi sentite stanche, nervose, irritabili? Non cercate di spiegare la vostra instabilità emotiva con il fatto che i "giorni critici" sono imminenti: la cosiddetta sindrome pre-mestruale potrebbe in realtànon esistere. Secondo un nuovo studio, infatti, non ci sono prove certe che i disturbi come sbalzi umorali, nervosismo e tendenza alla malinconia, di cui molte donne si lamentano nell'imminenza del ciclo, siano in alcun modo connessi alla loro "fase mensile".   
Il team di studiosi della University of Toronto, autore dello studio, ha analizzato più di quaranta ricerche che hanno monitorato l'umore quotidiano delle donne durante il loro ciclo mensile. Come si legge sulla rivista "Gender Medicine", non è stata trovata alcuna prova chiara che la sindrome pre-mestruale esista. "Ci rendiamo conto che questa scoperta potrebbe sorprendere molte persone, inclusi i professionisti della salute" ha dichiarato Gillian Einstein, fra gli autori dello studio.  Gli scienziati sono giunti a queste conclusioni dopo aver esaminato oltre 41 paper: di questi, solo sei, pari al 3,5 per cento, hanno mostrato una qualche associazione fra cattivo umore e fase pre-mestruale. Inoltre, fanno notare gli esperti, qualcuno di questi studi potrebbe essere stato "falsato" dal fatto che alle partecipanti era stato rivelato il fine della ricerca, influenzando in qualche modo le loro risposte.
In ogni caso, il nuovo studio non ha affrontato l'aspetto dell'esistenza del "disordine disforico pre-mestruale", una patologia dell'umore legata al ciclo mestruale caratterizzata da gravi problemi fisici e comportamentali nell'ultima parte del ciclo mestruale. Non ha escluso neppure la presenza di sintomi fisici, come gonfiore e crampi, legati alla fase pre-mestruale. "Lo studio dimostra che bisogna esaminare altri fattori che potrebbero incidere sull'umore delle donne, in modo che si possano trovare efficaci trattamenti" ha concluso Einstein. 
Insomma, in attesa di nuove evidenze cliniche pare che non ci sia alternativa a cercare una motivazione diversa per gli attacchi di irritabilità e di insofferenza che colpiscono il gentil sesso di tanto in tanto. Neppure loro, come i loro colleghi uomini, sono più giustificate, neppure una volta al mese.  

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