domenica 21 ottobre 2012

Calo del desiderio sessuale: cala anche l’interesse della coppia? uomini e donne a confronto


A cura della Dottoressa Anna Chiara Venturini, psicologa psicoterapeuta a Roma
Possiamo classificare il desiderio sessuale in: mentale, corporeo, relazionale. Mentale è il desiderio partorito dalla testa che cerca occasioni di realizzazione, si nutre di immagini e fantasie; corporeo quello che nasce dal contatto, dalla stimolazione efficace, dal piacere di essere toccati e di toccare; relazionale è il piacere stimolato dalla presenza, visione-contatto, con una persona particolare che diventa la fonte del desiderio, nell’ accadere dell’ incontro. In tutti questi esempi il desiderio può esprimersi con un piacere mentale che si traduce in eccitazione e che riesce a mantenersi fino alla realizzazione dell’ atto sessuale oppure può restare a stadi iniziali, o interrompersi.
Per comprendere tuttavia il calo del desiderio sessuale e le sue ripercussioni in una coppia è necessario prima di tutto fare un passo indietro e vedere come si struttura il desiderio stesso nei due partner.
Non esistono differenze tra uomini e donne per quanto riguarda la capacità di innamorarsi; entrambi, in ogni civiltà e cultura, si innamorano con la stessa facilità ed intensità, ma i due sessi sembrano differire nell’ analisi delle caratteristiche del partner: mentre gli uomini prediligono indicatori di bellezza, salute e giovinezza, le donne sono meno interessate all’aspetto fisico del partner prediligendo caratteristiche di forza, potere e dominanza. Le donne sono poi molto più portate ad interpretare le espressioni facciali, gesti e segnali non verbali ma durante un rapporto di coppia questa capacità viene meno, come se non siano più in grado di riflettere e raccogliere informazioni su chi hanno di fronte. Nel caso degli uomini, invece, alla luce dell’educazione e della cultura di riferimento, sono portati maggiormente a controllare le loro emozioni e sono meno intuitivi circa le connotazioni non verbali delle emozioni. Anche per quanto concerne l’impulso sessuale vi sono delle diversità: sebbene forte in ambo i sessi, essendo la spinta principale per la riproduzione e quindi per la sopravvivenza della specie, è qualitativamente diverso, anche prescindendo dal condizionamento esercitato per secoli dalle molteplici imposizioni culturali e religiose che attualmente stanno perdendo importanza. Le donne, infatti, di base pensano al sesso meno rispetto agli uomini, ma il divario si sta riducendo: sempre più donne oggi manifestano apertamente il desiderio e la necessità di vivere e di esprimere la propria sessualità, libere da ogni imposizione culturale-religiosa. Il desiderio sessuale negli uomini rimanda maggiormente a stimolazioni erotiche di carattere visivo e con una soglia più bassa rispetto alle donne: basta spesso un nonnulla perchè si scateni in loro l’eccitazione, di solito più legata ad oggetti e piccoli dettagli ( una spallina che scende o un accavallamento di gambe) che non alla situazione e all’atmosfera in sé come invece per le donne. In quest’ultime infatti la libido si scatena con maggior facilità se c’è un coinvolgimento emotivo, se il partner è affettuoso ( quindi potenziale futuro compagno) e se parla nella maniera giusta: la donna riesce ad eccitarsi grazie ad una maggiore varietà di stimoli perché i suoi organi di senso sono più raffinati rispetto a quelli degli uomini. La diversità dell’impulso sessuale tra uomini e donne affonda probabilmente le sue radici nella necessità della donna primitiva di tenere legato a sé il partner che doveva garantire protezione e sostentamento alla famiglia. Si potrebbe quindi affermare che l’impulso sessuale nell’uomo è focalizzato sull’atto in sé, mentre la donna è maggiormente attenta ad una serie di segnali che esulano dalla fisicità proprio per questa primordiale attenzione ai segnali ambientali e ad eventuali cambiamenti che potessero minacciare la coppia o la prole.
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