sabato 12 novembre 2011

Bellezza: maledetta cellulite!



Il chirurgo insegna a combatterla


FOTO GETTY
La cellulite è il nemico numero uno delle donne di tutte le età. A volte compare già in adolescenza, anche nelle ragazze magre e tutte sanno con certezza che, una volta comparsa, è quasi impossibile da debellare. Eppure qualcosa si può fare, almeno per limitare i danni, se non addirittura per sfrattarla dalle nostre cosce.  
Melarossa.it. il  sito Web dedicato all'alimentazione e al benessere, che da quasi dieci anni fornisce diete personalizzate gratuite, elaborate con la consulenza scientifica della Società Italiana di Scienza dell'Alimentazione, ci aiuta a capirne di più con una serie di domande a Maurizio Otti, medico chirurgo estetico. 
 
La cellulite, spiega Otti, è una pannicolopatia edemato-fibro-sclerotica (PEFS), cioè una alterazione del tessuto sottocutaneo ricco di cellule adipose. In pratica si crea una situazione per cui negli spazi tra queste cellule si accumulano liquidi che il fisico non riesce ad eliminare a causa di un' alterazione della circolazione venosa e linfatica. Si configura così il classico quadro della cellulite, che può essere quindi classificata in tre stadi:
I° STADIO – Cellulite edematosa, caratterizzata da una iniziale stasi di liquidi in distretti corporei specifici, come caviglie, cosce e braccia. La paziente avverte una sensazione di gonfiore e pesantezza soprattutto alle gambe, ma i tessuti sono ancora morbidi, anche se già è possibile apprezzare segni di edema con manovre di digitopressione.
II° STADIO – Cellulite fibrosa. I tessuti risultano più duri al tatto e compare il caratteristico aspetto “a buccia d’arancia”, oltre ad aree nodulari, per la formazione di tralci fibrosi a causa della scarsa ossigenazione dei tessuti. La cute può arrossarsi e la paziente avverte un'importante spossatezza a carico degli arti. Spesso compaiono anche diffusi capillari, ulteriore segno di un'alterata circolazione.
III° STADIO – Cellulite sclerotica. Il tessuto cutaneo è duro, dal profilo irregolare, per la presenza di macronoduli dolenti al tatto.
 
Eppure, spiega lo specialista, qualcosa si può fare per prevenire o, almeno, invertire la tendenza nel primo stadio del disturbo. Fondamentale è bere in modo adeguato nel corso della giornata e seguire un'alimentazione povera di sodio. Fondamentale è poi abbinare una corretta alimentazione ad una moderata attività fisica. Quando poi la cellulite diventa un difetto estetico che infastidisce, si può ricorrere a diversi trattamenti. Nel campo della medicina estetica tradizionale, la mesoterapia svolge ancora oggi un ruolo fondamentale. 
 
Utilizzando farmaci lipoliti si rimuovono gli accumuli adiposi, mentre i farmaci drenanti stimolano la circolazione venosa e linfatica.  Un discorso diverso va fatto poi per alcuni trattamenti più innovativi, come la carbossiterapia o altri ancora, che mirano a ripristinare un corretto microcircolo locale in grado di smaltire la stasi di liquidi in eccesso e migliorare la fibrosi tissutale. I risultati si vedono già dopo i primi trattamenti, anche se sicuramente la costanza della paziente, accompagnata dal rispetto delle norme di vita consigliate, è fondamentale per il raggiungimento ed il mantenimento dei risultati. 

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