mercoledì 22 giugno 2011

DIPENDENZA DA DIETA? Ricomincio lunedì. ...e altre scuse per non dimagrire.


Lunedì, 20 giugno 2011

(scritto da Anna Alberti per marieclaire.it)
«Dieting: gli anglosassoni definiscono così la dipendenza dalla dieta, quel riflesso condizionato che ci fa dire no allo zucchero nel caffè o a un cioccolatino», spiega Giovanna Cecchetto, presidente dell’Associazione Nazionale Dietisti (Andid). «Peccato che il corpo col tempo reagisca alle privazioni rallentando il metabolismo basale: ed ecco, inesorabile, la ripresa di chili». Che fare? «Meglio un regime con obiettivi realistici e tempi definiti, (l’unica garanzia del mantenimento), pensato su misura da uno specialista. Capace anche di prevenire quei sabotaggi che molti inconsapevolmente mettono in atto». Come i 10 che seguono (sventati dagli specialisti Andid).

1. Giuro, inizio la prossima settimana. E intanto gli eccessi si accumulano. Effetto paradosso in agguato? Procrastinare in eterno e ritrovarsi poi a dover smaltire il doppio di chili. Tenetelo presente, la nostra è una società “obesogena”: spinge a ipernutrirsi e alla sedentarietà.
2. Ma io so tutto su calorie & c. eppure... Eppure non basta: circa il 30% degli italiani in sovrappeso si rivolge allo specialista dopo aver seguito regimi “fai da te” che nel tempo hanno dato risultati deludenti. Per un effetto duraturo va cambiato lo stile di vita. Vale a dire: alimentazione sostenibile + giusta dose d’attività fisica.
3. Una volta dimagrivo, ora non più. Anzi! Ecco l’effetto yo-yo: più si perde peso in fretta (specie con diete sbilanciate o iperproteiche che eliminano liquidi) più velocemente si ripiglia. La causa è che a fronte di restrizioni eccessive, il corpo mette in atto meccanismi compensativi e favorisce l’accumulo di grassi di deposito. Per cali duraturi, meglio un andamento lento.

4. Preferisco saltare il pranzo e poi cenare da re. Anche qui il corpo, allarmato dalla carestia, rallenta i consumi. Il metabolismo si stimola moltiplicando i pasti (ideali 3 più 2 spuntini): più spesso si mangia più aumenta la Tid (termogenesi indotta da assimilazione di nutrienti).
5. Anziché rinunciare, meglio i cibi light. Proprio sicuri? Leggete le etichette: per esempio i dolci senza zucchero spesso sono ricchi di grassi, per una migliore appetibilità. Poi, con la scusa che un cibo è leggero, si è indotti a concedersene di più. E le calorie salgono.
6. Lavoro troppo, la palestra non ci sta. Non è necessario. Basta aumentare il dispendio calorico con altre attività: scale, lavori domestici, giochi con i figli, percosi a piedi (scendendo dal tram la fermata prima). La camminata a 4 km/ora è il migliore “brucia-grassi”.
7. È il mio metabolismo che... Altro alibi comune. In realtà le persone con disfunzioni vere e proprie sono una minoranza (diagnosi dal medico!). La maggioranza ha solo cattive abitudini (sedentarietà e surplus calorico). Un modo sicuro per riattivare il metabolismo? Aumentare la massa magra, vale a dire i muscoli.
8. Con i figli piccoli, dove trovo il tempo? Basta approfittare dei menu semplici e leggeri preparati per i bambini (fanno bene a tutti). Ovvero: pochi o niente fritti, intingoli, cibi industriali o precotti; sì a minestroni tiepidi, pasta con pomodoro e olio, pesce e carne bianca al vapore o ai ferri, frutta e verdura di stagione, formaggi non stagionati (tranne il parmigiano, fatto con latte scremato): quale migliore occasione per iniziare?
9. Ho mangiato solo un’insalata. Controllate gli ingredienti prima di autorizzarvi a successive abbuffate: le insalatone con mais, formaggi, tonno, uova, o con crostini e bacon (vedi Caesar salad) possono sommare fino a 700/800 calorie: sono un pasto a tutti gli effetti.

10. Spesso mi accontento di qualche snack. Ma il peso sale: questi infatti sono tra gli alimenti più calorici. Qualche esempio: un pacchetto di patatine da 50 g conta 268 cal, una brioche 350, una confezione di crackers 128, un cioccolatino 55 cal o più. Meditare.

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