lunedì 19 novembre 2012

Spuntino batte pranzo (o cena)



Un italiano su quattro frammenta i pasti

Il pranzo di mezzogiorno? Moltissimi italiani ormai gli dicono addio. Un connazionale su quattro, infatti, (per la precisione il 26%), lo sostituisce regolarmente con uno spuntino, consumato a metà mattina o all'ora di merenda.  Uno stile alimentare che ormai è un'abitudine quotidiana di ben 13,2 milioni di Persone. A loro si aggiungono i 27,7 milioni di chi si comporta così in modo saltuario. E la sera non va meglio, con la cena tradizionale sostituita da happy hour o aperi-cene. 
Sono dati che emergono da un'indagine Coldiretti Censis e che evidenziano un profondo cambiamento nelle abitudini alimentari degli italiani, sempre più portati alla frammentazione dei pasti. "A fare lo spuntino - spiega la Coldiretti - sono soprattutto le donne, i più giovani e i single; frutta, yogurt e cracker si classificano tra gli alimenti più gettonati". E la sera la musica con cambia: un esempio paradigmatico è quello dell'aperitivo, abitudine tipica soprattutto in Nord Italia, dove è una sorta di antico rito sociale, ma che ormai si è andato diffondendo un po' ovunque nel territorio nazionale, spesso in sostituzione della cena. In molte città si è formata addirittura un'ampia offerta di locali ad hoc che offrono la cosiddetta happy hour e, in parallelo si è assistito alla nascita di abitudini di massa che hanno anche causato problemi di ordine pubblico e di rumore eccessivo.  
 
Dai dati dell'indagine Coldiretti/Censis emerge che il rito dell'aperitivo coinvolge regolarmente o in modo saltuario quasi 16,5 milioni di italiani: tra loro sono circa 2,5 milioni i connazionali che dichiarano di farlo quasi ogni giorno. L'happy hour è un momento di convivialità in cui conversare, mangiare e bere qualche cosa, prendersi una pausa dalla fretta e dai ritmi incalzanti della vita quotidiana, soprattutto in contesti come Milano, Torino e Roma: in queste città non a caso l'aperitivo e i luoghi in cui ci si riunisce per consumarlo, sono diventati uno dei pilastri della vita sociale per persone con caratteristiche socio demografiche anche molto diverse. Va da sé che, dopo gli abbondanti stuzzichini di cui ci si rimpinza in queste occasioni, spesso si salta la cena.  
FOTO GETTY
Un altro duro colpo alla divisione classica dei pasti viene anche dai ritmi di lavoro: sono 7,7 milioni gli italiani che si portano al lavoro il cibo preparato in casa e di questi sono oltre 3,7 milioni a dichiarare di farlo regolarmente. Insomma, la distanza tra l'abitazione ed il luogo di lavoro, per cui tornare a casa a pranzo è impossibile, e una diversa distribuzione degli orari di lavoro hanno spinto moltissime persone a mangiare fuori casa, ma hanno anche favorito la destrutturazione dei pasti.
 
Su tutto questo si è anche inserita una crescente attenzione agli aspetti salutistici dell'alimentazione con 16,9 milioni di italiani che dichiarano di seguire una dieta (ben 7,7 milioni di loro dichiara di farlo regolarmente). Questa alimentazione controllata, orientata allo star bene, però, non è sempre fondata  su indicazioni medico-scientifiche e spesso si traduce nel "salto" dei pasti principali.  

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