mercoledì 11 luglio 2012

Il buon cibo fa bella la vita



E' al top dopo affetti e lavoro

FOTO UFFICIO STAMPA

Il buon mangiare è uno dei fattori che più incidono di più sulla qualità della vita. In una ideale classifica, i nostri connazionali lo collocano addirittura al terzo posto, dopo gli affetti familiari e la sicurezza del lavoro. E quello che soprattutto importa, quando ci siede a tavola, è la garanzia di mettere nel piatto alimenti di buona qualità, addirittura preferita al gusto da tre connazionali su quattro.  
Sono questi i principali risultati della ricerca "italiani e qualità alimentare" realizzata da Nielsen e commissionata da McDonald’s Italia, che per rispondere alla crescente richiesta di maggiore sicurezza da parte  consumatori ha aderito quest’anno allo Standard Qualivita, che certifica la comunicazione di qualità del settore. 
 
Tra le principali evidenze emerse dallo studio spicca l'importanza che viene attribuita al fatto di mangiare bene, consumando alimenti di buona qualità, come indica l'87% degli intervistati. Ottengono punteggi superiori solo la sicurezza economica e la stabilità affetti familiari, a quota 92%, e il fatto di avere un lavoro sicuro e un buon equilibrio tra lavoro e affetti (31% delle risposte). Il fatto di mangiare bene batte, ad esempio l'importanza del tempo libero, la salvaguardia dell'ambiente, l'acquisto della casa e le vacanze. 
 
Per quanto riguarda il cibo, come abbiamo visto, tre italiani su quattro privilegiano la qualità di un alimento persino al suo gusto. Interrogati sugli elementi che fanno la contraddistinguono, gli intervistato associano in genere la qualità alla genuinità di un prodotto (64%), soprattutto se è garantita dal  rispetto dei disciplinari di sicurezza alimentare (per il 67% del campione). 
 
Dallo studio emerge anche che gli Italiani sono disposti a fidarsi delle aziende, almeno per quanto riguarda la qualità del cibo. In particolare hanno  più fiducia nelle aziende rispetto alle istituzioni (63% delle risposte vs. 37%). Il 70% degli intervistati pensa anche che, per aumentare la credibilità dei messaggi delle aziende alimentari, sia necessaria una nuova tipologia di certificazione che riguardi non solo il prodotto, ma anche la veridicità della comunicazione.
 
In particolare, i fattori che concorrono alla qualità di un alimento sono la sicurezza (91%), la buona conservazione (89%), il controllo (85%), le caratteristiche nutrizionali (84%), il rispetto dell’ambiente (84%), la comunicazione chiara (82%) e le proprietà organolettiche (81%),  
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