mercoledì 13 marzo 2013

Alimentazione: pasti, un rito che cambia



La tavola diventa più "laica"

FOTO GETTY
 - Il pranzo e la cena sono stati, fino a non molto tempo fa, un momento "sacro" nella giornata, anche a livello simbolico. Ora tante cose stanno cambiando, sotto la pressione della crisi economica e dei ricorrenti scandali alimentari. Sono questi gli elementi che stanno "laicizzando" il rito del pasto in famiglia, più ancora di quando non accada a causa del mutare delle abitudini.  
Il sociologo Paolo De Nardis spiega che "in passato tutte le frustrazioni, anche al livello sociale, venivano trascese attraverso l'investimento nel cibo. Oggi, invece, la crisi ha comportato un processo di deideologizazzione del desco, di desocializzazione dello stesso e di sopravvivenza fine a se stessa".
L'esperto aggiunge che la tavola e i suoi significati sono messi in discussione da due diverse crisi: la prima è legata alle frodi alimentari, la seconda è in generale la stretta al portafogli dovuta alle difficoltà del momento. "Sono due crisi strettamente interconnesse - spiega De Nardis - quella economica comporta una riduzione dei consumi, che coinvolge anche quelli alimentari, spesso a scapito della qualità. E qui arriviamo al secondo punto: la qualità, ovviamente dal punto di vista della sofisticazione alimentare, si pensi al discorso della carne equina: si lega a questo gioco al risparmio, che però è un risparmio sulla qualità della vita, per non dire sulla vita stessa".
 
Fino a un anno fa c'era poi ancora una differenza di classe, tra chi poteva comprare i prodotti alimentari di qualità e chi, invece, doveva accontentarsi delle sottomarche del discount. "Oggi il discorso del risparmio è così generalizzato, che viene da pensare che ci sia stato un processo di laicizzazione della tavola". Dal punto di vista sociologico, però, "meraviglia che le spese rispetto ad altri settori siano aumentate, pensiamo ai telefonini e ai palmari. E' come se da fame e sete di buon cibo si sia passati a fame e sete di relazione". 

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