venerdì 24 agosto 2012

I clienti delle prostitute diventano romantici



Ecco la sindrome da Pretty Woman: oltre al sesso cercano amore

FOTO UFFICIO STAMPA
Chiunque pensi alle persone che cercano sesso a pagamento è portato a considerare che sia soltanto un “bisogno” fisico che deve essere soddisfatto: in pratica si tratta solo di mero sesso. Sebbene in molti casi è probabile sia davvero così, secondo un nuovo studio pubblicato su “Men and Masculinities”, per altrettanti molti uomini tutto questo ha un risvolto romantico.
Secondo il dottor Ronald Weitzer della George Washington University (Usa) e coautore dello studio insieme alla dottoressa Christine Milrod, infatti i clienti abituali delle prostitute spesso sviluppano sentimenti d’amore verso la persona, dimostrando che, alla fine, ciò che li spinge a cercare questo genere di rapporti è il bisogno di affetto e contatto fisico che va al di là del mero atto sessuale.
«Negli ultimi anni, abbiamo osservato una progressiva uniformazione da parte delle escort indipendenti, dove gli incontri sessuali venduti assomigliano sempre più a un appuntamento, un incontro con una potenziale partner – spiega nella nota SAGE la dottoressa Christine Milrod – Il nostro studio mostra che i clienti abituali di un determinato venditore di sesso spesso provano sentimenti di profondo affetto, che può progredire in una storia d’amore autentico».
Per arrivare a ritenere che chi va con una escort possa poi davvero cercare amore, gli autori dello studio hanno analizzato il testo di 2.442 messaggi postati su un forum dedicato al tema e gestito da un sito di recensioni sulle prestazioni offerte dalle prostitute. Un sito che conta oltre un milione di clienti che leggono e postano i loro commenti sulle proprie esperienze con il sesso a pagamento. Di questi messaggi, circa un terzo riguardano proprio l’andare al di là del solo rapporto sessuale: un mondo sommerso di persone che cercano, purtroppo a pagamento, un interlocutore con cui condividere i propri sentimenti, emozioni, amore.
«Queste relazioni seguono un copione romantico convenzionale che normalizza il legame e de-stigmatizzano sia fornitore che cliente. Lo studio mostra che questo tipo di normalizzazione può manifestarsi in una fusione delle finanze, delle famiglie e infine un rapporto monogamo: il fornitore non è più solo un “venditore” di esperienze di rapporti, ma un vero partner romantico», conclude Milrod. Uno studio che pone in una luce diversa un mondo che ha il suo emblema nella mercificazione dei corpi e, se vogliamo, anche dei sentimenti, rivelando che anche certi clienti e venditori hanno un’anima e, come tutti, bisogno d’amore.
Luigi Mondo - Stefania Del Princip

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