Per persuadere bellezza batte logica
Da sempre la pubblicità associa belle ragazze e uomini affascinanti ai prodotti di cui si vuole promuovere la vendita. Il binomio è vincente, lo insegnano l'esperienza e il marketing, ma ora lo conferma anche la scienza: una pubblicità basata su un testimonial seducente o che evoca sensazioni piacevoli ed eccitanti è più efficace di un annuncio che punta sulla persuasione logica. Questo perché, negli spot, un uomo bello o una donna attraente eccitano le aree del cervello che ci fanno comprare d'impulso e mette a tacere quelle che controllano il pensiero razionale.
La pubblicità, lo sappiamo bene, può sedurre i maniaci dello shopping, ma ora si è scoperto che i differenti approcci di marketing stimolano il cervello in modo diverso, a seconda che i claim utilizzino elementi di persuasione logica, come "quest'auto fa 45 km con un litro", o la fascinazione irrazionale, come una splendida modella languidamente distesa sull'auto.
In un nuovo studio, pubblicato sul Journal of Neuroscience, Psychology and Economics, alcuni ricercatori della University of California
hanno monitorato l'attività cerebrale di 24 volontari adulti che osservavano pubblicità che sfruttavano la persuasione logica (LP) o l'influenza non razionale (NI). Il tasso di attività nell'elaborazione emotiva e decisionale delle regioni cerebrali che si attivano in queste situazioni era molto più basso durante la LP che non durante la NI.
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