La tavola diventa più "laica"
Il sociologo Paolo De Nardis spiega che "in passato tutte le frustrazioni, anche al livello sociale, venivano trascese attraverso l'investimento nel cibo. Oggi, invece, la crisi ha comportato un processo di deideologizazzione del desco, di desocializzazione dello stesso e di sopravvivenza fine a se stessa".
L'esperto aggiunge che la tavola e i suoi significati sono messi in discussione da due diverse crisi: la prima è legata alle frodi alimentari, la seconda è in generale la stretta al portafogli dovuta alle difficoltà del momento. "Sono due crisi strettamente interconnesse - spiega De Nardis - quella economica comporta una riduzione dei consumi, che coinvolge anche quelli alimentari, spesso a scapito della qualità. E qui arriviamo al secondo punto: la qualità, ovviamente dal punto di vista della sofisticazione alimentare, si pensi al discorso della carne equina: si lega a questo gioco al risparmio, che però è un risparmio sulla qualità della vita, per non dire sulla vita stessa".
Nessun commento:
Posta un commento